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La strage dei cristiani
 

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Non si è compreso o si finge di non comprendere, che in Iraq si vuole attuare lo sradicamento della comunità cristiana millenaria , mediante proditori attacchi ai luoghi sacri, simboli di fede, che si perpetuano senza soluzione di continuità, proprio perché la cultura di libertà e tolleranza venga soppressa,  unitamente a quei valori fondamentali di democrazia, che si è formata proprio sui fondamentali principi cristiani di eguaglianza.  

Tale dramma che coinvolge centinaia di famiglie, rimane non solo disatteso da tanta parte dell’Europa, che quanto meno per tradizione storica, dovrebbe intervenire patendone l’offesa morale per i valori, non solo religiosi che vengono con violenza soppressi, ma per quelli di civiltà, ma ove si rifletta, l’osceno disinteresse si appalesa ancora più grave per un paese sensibile  come l’Italia, che sempre disponibile a distinguersi nel tutelare coralmente l’interesse di tutti,  attivandosi a denunciare con vigore qualsiasi tipo di intolleranza, talvolta meno grave di quanto sta subendo la Comunità cristiana, tranne doverosi interventi istituzionali, si disinteressa del tutto  preferendo  dar spazio informativo a notizie di basa cronaca e gossip,  non considerando un così grave evento epocale.  

E’ lecito allora chiedersi: dove sono i paladini nostrani della democrazia, quelli accorpati sotto l’usbergo monopolistico della tutela dei diritti dell’uomo, gli intellettuali di fama internazionale sempre pronti a sottoscrivere qualsiasi violazione dei diritti, mediante marce, appelli, digiuni ed altro?  

Sicuramente a pubblicare lucrosi saggi contro la Chiesa, ritenendo forse con soddisfazione che, la pulizia confessionale, pur attuata in un altro paese, in fondo apporti, un ridimensionamento del potere stesso della  Chiesa che, dovrebbe, come più volte sostenuto nei loro scritti, rinunciare a se stessa, per consentire che l’uomo venga considerato oggetto e non persona, per un migliore agnosticismo o ateismo.  

Nessun appello, quindi, digiuno, manifestazione o altro, in favore di questa eroica Comunità, perché l’irreligiosità è  talmente viscerale da obnubilare il pensiero di questi “sapienti“, al punto di far credere persino che la Chiesa intenderebbe, “con tendenza colonizzatrice”, appropriarsi della laicità, come se essa avesse la peculiarità specifica di essere  dogmatica ed idolatra, e non invece come avrebbero dovuto apprendere, se non da Gesù , quanto meno da Voltaire,  rispetto dei diritti altrui e delle altrui tradizioni  in ogni luogo.  

La strage di Cristiani non interessa, così a nessuno di questi “garanti” dei diritti dell’uomo, perché il Cristianesimo non merita tutela, tant’è che, tolto il Crocifisso (così vorrebbero), è giusto che vengano crocifissi i Cristiani.    

Giovanni Borrelli

 

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